“FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN’ARIA DI VETRO”

Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore da ubriaco.

Poi, come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto
alberi, case, colli per l’inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

 

EUGENIO MONTALE, Ossi di Seppia (Torino, Piero Gobetti Editore 1925)

(ascolta il brano durante la lettura Rachmaninov: Rhapsody On A Theme Of Paganini, Op.43, Variation 18)