Era il 9 marzo 2019, un sabato di sole, alle porte della primavera. La Sala Consiliare di Terranuova Bracciolini gremita di persone, accorse con molto interesse alla presentazione di questo volume. “ARTE E RESTAURO A TERRANUOVA BRACCIOLINI. Studi in memoria di Monsignor Donato Buchicchio”, a cura di Carlo Fabbri e Lucia Fiaschi. Un progetto editoriale promosso dall’Associazione D’ARNO AMICI DEI  MUSEI E DEI MONUMENTI DEL VALDARNO SUPERIORE, dall’ACCADEMIA VALDARNESE DEL POGGIO e dal COMUNE di TERRANUOVA BRACCIOLINI.

Gli autori:

(riportati in ordine alfabetico)

Federica Ambrusiano, Lucia Bencistà, Manola Bernini, Stefania Bracci, Elia Bruttini, Luca Canonici, Tiziana Conti, Isabella Droandi, Carlo Fabbri, Lucia Fiaschi, Elena Francalanci, Paola Francioni, Massimo Gregorini, Mario Maschi, Monica Merli, Carlo Pasquini, Annunizata Redditi, Manola Rosadini, Lucia Sacchetti, Tommaso Sensini, Laura Ugolini. Progetto grafico Alice Rovai per Studio Avventura.

Un volume ricco di saggi e di schede di opere d’arte del territorio comunale di Terranuova. Uno strumento importante di approfondimento, un omaggio a Don Donato Buchicchio, scomparso nell’aprile del 2016, il quale ha manifestato sempre un grande interesse nello studio e nella tutela del patrimonio artistico del terranuovese, dando un notevole contributo a questo settore.

L’opera è la prima di una lunga serie di studi, che proseguiranno prendendo in esame tutta la vallata valdarnese. In anteprima possiamo rivelare che è già in cantiere il secondo volume dedicato questa volta al territorio di Bucine.

Lascio qui un’anteprima di una delle schede pubblicate nel libro, relativa all’affresco (ved. la seconda delle immagini nel blog, tratta dal catalogo) situato nel Santuario di Santa Maria delle Grazie a Montemarciano, nel Comune di Terranuova Bracciolini. La scheda è di Lucia Bencistà, una delle autrici dei saggi e delle schede e coordinatrice del lavoro degli studiosi che hanno collaborato al volume.

Si tratta di una Madonna che allatta il Bambino in Trono, tra San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista. L’opera, che inizialmente era stata riferita ad una fase giovanile di Masaccio, è stata in seguito attribuita al pittore Francesco d’Antonio di Bartolomeo, pittore fiorentino allievo di Lorenzo Monaco, attivo nella prima metà del Quattrocento.

Il dipinto, databile alla fine del terzo, inizio del quarto decennio del XV secolo, era originariamente collocato in un  tabernacolo viario che si trovava vicino all’abitato di Montemarciano, inglobato successivamente nell’Oratorio edificato tra il 1522 e il 1536 e divenuto poi Santuario mariano (cfr. Lucia Bencistà, in ARTE E RESTAURO A TERRANUOVA BRACCIOLINI, 2019, pagg. 110-111)

(foto in evidenza: copertina del libro, particolare del dipinto di Giovanni Martinelli “Cristo e la Samaritana al pozzo”, la cui scheda è di Luca Canonici, corredata da quella della restauratrice Stefania Bracci)